Costi energetici insostenibili, ma è già avviato il processo per un cambio di fornitore dell’energia: «Speriamo di riaprire la vasca da 25 metri entro il 1° ottobre»
Da sabato 10 settembre le piscine Dogali saranno chiuse al pubblico. Questa la comunicazione che tutti i soci, i fruitori e i lavoratori dell’impianto natatorio modenese stanno ricevendo in queste ore, deliberata dall’assemblea dei soci che gestisce le vasche con ingresso da Piazza Tien An Men. Si tratta di un provvedimento di fatto inevitabile, dovuto a un costo delle bollette energetiche diventato ormai insostenibile ma, questo il dato di fiducia, temporaneo: Ssd Dogali e amministrazione comunale si sono infatti mossi insieme nelle scorse settimane con la sottoscrizione di un impegno per trovare un nuovo gestore di luce e gas. Le due vasche in cui si svolgono i corsi per la cittadinanza, quella per l’infanzia e quella da 25 metri, saranno auspicabilmente riaperte entro il 1° ottobre.
Questi i fatti. Le fatture di luce e gas degli ultimi quattro mesi di gestione ammontano a complessivi 129mila euro. A fine luglio le utenze sono già il doppio rispetto a tutto il 2021 e sempre rispetto al 2021 la previsione è che il costo dell’energia aumenti addirittura di quattro volte, passando da 250mila euro annui a circa 1 milione di euro. Ssd Dogali e amministrazione comunale si sono mosse già da tempo, prevedendo quanto sarebbe potuto accadere, per trovare nuove condizioni di fornitura dell’energia. Purtroppo però i tempi tecnici di allestimento delle piscine non consentono la riapertura al pubblico dell’impianto al coperto per lunedì 12 settembre, nonostante le attività nelle vasche da 25 metri e in quella dedicata all’infanzia fossero già state tutte programmate e le iscrizioni raccolte.
«La situazione è insostenibile da tempo – raccontano all’unisono Paolo Belluzzi, presidente di Ssd Dogali e Vera Tavoni, presidente di Uisp Modena, socio di maggioranza del sodalizio – ma le cifre raggiunte dal rincaro dell’energia sono arrivate negli ultimi mesi a essere insostenibili. Stiamo lavorando ventiquattro ore su ventiquattro per concludere al più presto l’accordo con un nuovo gestore dell’energia fianco a fianco col Comune, che ringraziamo per le risorse messe in campo nell’ultimo anno. In questo momento però siamo stati costretti a chiudere tutto l’impianto. Il futuro? Sulla vasca da 50 metri il discorso è complesso, è una struttura che tra copertura pressostatica e vasca mangia tantissima energia, dovremo fare valutazioni approfondite. La vasca da 25 metri e quella per i bambini, invece, sono una grande risorsa per la città di Modena da decenni e contiamo di riaprirle al più presto. Tanto più che sulla vasca da 25 metri sono in corso lavori per migliorarne l’efficienza energetica».
Il discorso, purtroppo, non si esaurisce alle sole Piscine Dogali: «La situazione è al limite su tutti gli impianti – continuano Tavoni e Belluzzi – e non sembrano esserci soluzioni a breve termine. Come Uisp, con le nostre società, gestiamo oltre 15 impianti tra piscine e palestre o centri sportivi. Non vogliamo in alcun modo che le Dogali siano la prima tessera di un domino devastante per lo sport provinciale, ma il rischio c’è, non possiamo nasconderci».